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Ormai quell'insieme di pratiche discorsive che ha assunto il nome di Italian Thought costituisce un riferimento centrale nel dibattito filosofico continentale. Operaismo e biopolitica, interrogazione della vita e della natura umana, questioni relative al linguaggio e al genere sono i nuclei portanti di un modo di fare filosofia, caratteristico del "pensiero italiano", che ha acquisito sempre maggiore risonanza. L'Italian Thought è così diventato un dispositivo teorico generatore di "effetti", in grado di produrre un fecondo campo di tensione fra il piano concettuale e l'orizzonte politico. A partire da un vivace scambio tra Roberto Esposito e Antonio Negri, da un'intervista a tutto campo a Mario Tronti e da un saggio di Remo Bodei sullo stile del pensiero italiano, il libro squaderna tali "effetti" attraverso una nutrita serie di interventi e discussioni. Senza cercare la sintesi di un'elaborazione ancora in corso e refrattaria a ogni omogeneità presupposta, il volume presenta un percorso in evoluzione, fatto di incontri e attriti, di sintonie e conflitti, in cui l'Italian Thought riconosce il proprio profilo problematico e il proprio orizzonte di senso.